Frodi carburanti, le perplessità sulle nuove norme

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Avv. Bonaventura Sorrentino

Studio legale e tributario Sorrentino Pasca Toma

Dopo le dichiarazioni del dirigente dell’Agenzia delle Entrate Francesco Spaziante sulla poca chiarezza delle disposizioni introdotte con la legge di Bilancio, Bonaventura Sorrentino (studio legale e tributario Sorrentino Pasca Toma) torna sull’argomento. In attesa della nuova circolare delle Entrate

Bonaventura Sorrentino
Bonaventura Sorrentino

Una dichiarazione tanto chiara quanto pienamente condivisibile, quella del dottor Francesco Spaziante dell’Agenzia delle Entrate, Direzione Centrale sulla Normativa, nel merito di una “sbilanciata” efficacia di talune norme finalizzate a debellare il fenomeno delle frodi fiscali nel settore petrolifero (v. Staffetta 29/05).

La considerazione di fondo è che le norme della legge di Bilancio per il contrasto alle frodi nella distribuzione carburanti non brillano per chiarezza. Ciò in quanto, come dichiarato da Spaziante, per debellare il fenomeno delle frodi si è creato un sistema di adempimenti per chi gestisce ad esempio i depositi fiscali, tali da generare incertezza in chi vuole rispettare le regole.

E, di certo, non è una dichiarazione di poco conto e non riguarda, a mio parere, solo le nuove regole sui depositi fiscali.

È di tutta evidenza che il maggior rischio per gli operatori onesti, come spesso mi è capitato di scrivere, a fronte di una normativa non chiara e spesso priva di elementi applicativi di dettaglio che tengano conto di tutte le aree operative su cui essa va ad incidere, è la incertezza che genera negli imprenditori del settore, orientandoli cautelativamente a desistere nei rapporti commerciali.

Norme carenti per gli aspetti applicativi e non perfettamente articolate nel loro iter logico e giuridico, spesso figlie di una forzatura addirittura nel contenuto, creano disagio e confusione agli operatori che le applicano o le subiscono.

Le norme antifrode riportate nella legge di Bilancio 2018 (Legge 27 dicembre 2017, n. 205), ma non solo queste, risultano sicuramente non esaustive nella loro regolamentazione, palesando lacune con riferimento ad aspetti applicativi rilevanti, ad esempio: sulla corretta quantificazione della base imponibile su cui calcolare l’imposta ed il valore della fideiussione; ancora si discute, in sede di verifica fiscale, sulla decorrenza del decreto di attuazione della norma, così come sulle procedure di riconoscimento e validità delle polizze fideiussorie a garanzia dell’imposta, depositate presso l’Agenzia, essa stessa in una situazione di disagio dovuta a regole non chiare né esaustive sulle procedure da applicare.

Perplessità sorgono inoltre con riferimento alla responsabilità in solido con il cedente in materia di Iva non versata dal cedente, laddove l’onere della prova ricadrebbe sul cessionario stesso e sul doppio gravame che la norma comporta, con la indeducibilità della imposta comunque versata, regolamentazione al limite delle indicazioni della giurisprudenza comunitaria.

Combattere un fenomeno delinquenziale che non si appoggia semplicemente a malavitosi ma che, sempre più negli anni, ha “piegato” anche parte della imprenditoria comune, richiede preliminarmente una analisi concreta delle dinamiche che hanno alterato il mercato reale e consequenzialmente una normativa esaustiva, efficace e di facile interpretazione ed applicabilità, in contrapposizione al fenomeno delinquenziale.

In questo contesto si innesta la dichiarazione fatta dal Governatore Ignazio Visco all’assemblea della Banca d’Italia, con riferimento al “peso specifico” della illegalità sui mercati e alla importanza di norme adeguate, in considerazione del fatto che “… l’attività produttiva risente anche delle distorsioni della concorrenza causate dalla diffusione di evasione fiscale, corruzione e criminalità organizzata. Questi fenomeni si alimentano a vicenda e, insieme con l’inadeguatezza dei processi di pianificazione, selezione e realizzazione delle opere, contribuiscono a spiegare le carenze nella dotazione di infrastrutture che limitano le potenzialità di crescita dell’economia”.

L’Agenzia delle Entrate, ha aggiunto Spaziante, “vuole aiutare gli operatori, e a tal fine è in corso la disposizione di una circolare che dipana alcuni dei malumori sulla nuova disciplina”.

È quell’ “alcuni” che ci preoccupa…

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